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Agorafobia |
"Ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi oppure dove sia difficile o impossibile ricevere aiuto nel caso in cui si verifichino sintomi di un attacco di panico. I timori agorafobici riguardano tipicamente situazioni caratteristiche che includono essere fuori casa da soli; essere in mezzo alla folla o in coda; essere su un ponte e il viaggiare in autobus, treno o automobile. Le situazioni vengono evitate (per es., gli spostamenti vengono ridotti) oppure sopportate con molto disagio o con l’ansia di avere un Attacco di Panico o sintomi tipo panico, o viene richiesta la presenza di un compagno" (DSM IV TR).
Le zone sicure sono definite dalla vicinanza alla propria casa o ad una persona significativa. Ne seguono evitamenti sistematici e limitazioni più o meno gravi delle possibilità di spostamento e dell'autonomia personale. Tutto ciò comporta modifiche anche rilevanti nella vita della persona.
Il comportamento e le convinzioni di debolezza/inadeguatezza della persona agorafobica andrebbero ricondotte a frustrazioni precoci del comportamento esplorativo e ad una organizzazione disfunzionale dell'attaccamento da cui si avvia la formazione di schemi cognitivi nei quali il mondo extra-familiare costituisce un pericolo o un'oscura minaccia, da cui l'insorgenza di ansia e/o panico nelle situazioni di solitudine o di limitazione di movimento e la ricerca di un accompagnatore di fiducia.
Tratto da "Trattamento cognitivo dei disturbi d'ansia" di Wells Adrian, Ed. McGraw-Hill
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