Psicologa Palermo - Giusi Trapani - I PROCESSI COGNITIVI
Psicologa palermo - Giusi Trapani - I PROCESSI COGNITIVI   Psicologa palermo - Giusi Trapani - I PROCESSI COGNITIVI
Processi cognitivi

Distinguiamo tre categorie di processi cognitivi:
a) Processi cognitivi di tipo descrittivo. Si riferiscono al modo in cui l’individuo percepisce e descrive la realtà.
b) Processi cognitivi di tipo inferenziale (o interpretativo). Si riferiscono al modo in cui l'individuo interpreta la realtà percepita.
c) Processi cognitivi di tipo valutativo. Si riferiscono al modo in cui l'individuo giudica o valuta ciò che ha interpretato.

Secondo la REBT il disagio emotivo deriva da errori che possono essersi verificati in ciascuna delle tre categorie di processi cognitivi. Diversamente però da altri tipi di terapia cognitivo-comportamentale, la RET considera maggiormente rilevanti gli errori contenuti a livello di valutazioni e giudizi e ritiene che una soluzione stabile e definitiva del problema avviene operando una ristrutturazione cognitiva in questa terza categoria di processi cognitivi.

ERRORI DI VALUTAZIONE DELLA REALTÀ (elenco di convinzioni irrazionali):

  1. Si deve essere sempre amati o apprezzati da tutte le persone significative.
  2. Si deve essere sempre bravi e competenti per essere considerati degni di valore.
  3. Certe persone sono completamente negative, malvagie e meritano di essere severamente condannate e punite.
  4. É terribile e catastrofico se le cose non vanno come vogliamo.
  5. La sofferenza umana dipende solo da cause esterne e non possiamo fare nulla per controllare o cambiare le nostre emozioni.
  6. Se qualcosa è o può essere pericoloso bisogna preoccuparsene enormemente e pensarci in continuazione.
  7. É meglio evitare certe difficoltà piuttosto che affrontarle.
  8. Bisogna per forza dipendere dagli altri e avere qualcuno di più forte su cui contare.
  9. Ciò che ci è accaduto in passato continuerà ad influenzare per sempre la nostra vita.
  10. Dobbiamo sconvolgerci enormemente per i problemi e i disturbi degli altri.
  11. Ci deve essere sempre una soluzione giusta e perfetta per qualsiasi problema ed è una cosa orribile non riuscire a trovarla.

È possibile considerare tutte le convinzioni irrazionali come derivate da, o subordinate a, tre DOVERIZZAZIONI DI BASE:
1. Doverizzazioni su se stessi ("Io devo agire bene ed essere approvato da tutte le persone per me significative, altrimenti sono completamente un incapace e ciò è terribile");
2. Doverizzazioni sugli altri ("Gli altri devono trattarmi bene ed agire come io penso che debbano assolutamente agire, altrimenti sono delle carogne, dei mascalzoni e meritano di pagarla");
3. Doverizzazioni sulle condizioni di vita ("Le cose che mi succedono devono essere proprio come io pretendoche siano e tutto deve essere facile e gradevole, altrimenti la vita è insopportabile").

Da queste convinzioni irrazionali doverizzanti possono scaturire altre categorie di PENSIERI IRRAZIONALI:

  • PENSIERO CATASTROFICO. Consiste nell’esagerare oltremodo l’aspetto spiacevole o doloroso di certi eventi. Tipici esempi sono: "Se sbagliassi o prendessi un brutto voto sarebbe terribile", "É orribile essere criticati".
  • INTOLLERANZA, INSOPPORTABILITÁ. Si tratta di pensieri che denotano una bassa tolleranza alla frustrazione. Consistono nel ritenere che certi eventi obiettivamente spiacevoli non possono essere sopportati, ad esempio: "Non posso sopportare di fare quello che non mi piace", "É insopportabile avere così tanti compiti da fare", "Non posso tollerare di essere preso in giro".
  • SVALUTAZIONE GLOBALE DI SÉ O DEGLI ALTRI. Consiste nel ritenere che poiché non si è riusciti bene in qualcosa, allora siamo un fallimento totale. Oppure la svalutazione globale può essere rivolta agli altri, ritenendo che poiché uno o più aspetti del comportamento di una persona sono negativi, allora l’intera persona è negativa. Esempi di entrambi i tipi di svalutazione globale potrebbero essere: "Sono così stupido e incompetente", "Sono un elemento senza speranza", "É una vera carogna", "La mia insegnante è completamente pazza".
  • INDISPENSABILITÀ, BISOGNI ASSOLUTI. É un modo di pensare che ci porta erroneamente a considerare indispensabile ciò che è desiderabile, auspicabile, utile, ma di cui possiamo anche fare a meno, pur con qualche inconveniente. Con questa forma di pensiero trasformiamo certi eventi, certe persone o certi oggetti in un sine qua non per la nostra felicità. É come se dicessimo "Posso essere felice solo se avrò questo", ma così facendo ci costruiamo la nostra stessa infelicità. In molti casi ciò che consideriamo indispensabile sono l’approvazione, la stima, l’affetto, l’amicizia. Ad esempio: "E’ indispensabile essere apprezzato da tutti i miei amici", "Non potrei andare avanti se non avessi l’affetto di certe persone", "É indispensabile che i miei insegnanti riconoscano e apprezzino il lavoro fatto".

PENSIERI IRRAZIONALI: IMPARARE A CONOSCERLI E TRASFORMARLI
Tale processo implica le seguenti fasi:

  • consapevolezza dell'insorgere di uno stato d'animo negativo;
  • riconoscimento dei pensieri che precedono e accompagnano il manifestarsi di tale stato d'animo;
  • individuazione dei pensieri nocivi o irrazionali;
  • correzione e trasformazione di tali pensieri disfunzionali attraverso il ragionamento;
  • ricorso continuo a nuovi modi di pensare più adeguati al fine di sperimentare reazioni emotive eàààà comportamentali più funzionali alla situazione.

Gli obiettivi principali che vengono perseguiti sono:

  • Favorire l'accettazione di se stessi e degli altri.
  • Aumentare la tolleranza alla frustrazione.
  • Saper esprimere in modo costruttivo i propri stati d’animo.
  • Imparare il rapporto tra pensieri ed emozioni.
  • Incrementare la frequenza e l’intensità di stati emotivi piacevoli.
  • Favorire l'acquisizione di abilità di autoregolazione del proprio comportamento.

LE DISTORSIONI COGNITIVE sono "errori sistematici" nella valutazione dei dati di realtà e nell'elaborazione delle informazioni disponibili, influenzati dall’umore ma che, a loro volta, lo influenzano intensamente.

PENSIERO DICOTOMICO: le cose sono viste in termini di categorie mutualmente escludentisi senza gradi intermedi. Ad esempio, una situazione o è un successo oppure è un fallimento; se una situazione non è proprio perfetta allora è un completo fallimento. ("o tutto o nulla").

IPERGENERALIZZAZIONE: anche definito come "globalizzazione"; uno specifico evento è visto come essere caratteristica di vita in generale o globale piuttosto che come essere un evento tra tanti. Ad esempio, concludere che se qualcuno ha mostrato un atteggiamento negativo in una occasione, non considera poi le altre situazioni in cui ha avuto atteggiamenti più opportuni. ("di tutta l’erba un fascio").

ASTRAZIONE SELETTIVA: Un solo aspetto di una situazione complessa è il focus dell’attenzione, a altri aspetti rilevanti della situazione sono ignorati. Ad esempio, focalizzare un commento negativo in un giudizio sul proprio lavoro trascurando altri commenti positivi. ("bicchiere mezzo vuoto").

SQUALIFICARE IL LATO POSITIVO: le esperienze positive che sono in contrasto con la visione negativa sono trascurate sostenendo che non contano. Ad esempio, non credere ai commenti positivi degli amici e colleghi dubitando che dicano ciò solo per gentilezza. ("ciò non conta nulla, conta di più ... ").

LETTURA DEL PENSIERO: un soggetto può sostenere che altri individui stiano formulando giudizi negativi ma senza alcuna prova evidente di ciò che afferma. Ad esempio, affermare di sapere che l’altro ci giudica male anche contro la rassicurazione di quest’ultimo. ("ti ho già capito").

RIFERIMENTO AL DESTINO: l’individuo reagisce come se le proprie aspettative negative sugli eventi futuri siano fatti già stabiliti. Ad esempio, il pensare che qualcuno lo abbandonerà, e che lo sa già, e agisce come se ciò fosse vero. ("lo so già"). Insieme al precedente formano il "salto alle conclusioni", cioè il caso esemplare di inferenza arbitraria.

CATASTROFIZZARE: gli eventi negativi che possono verificarsi sono trattati come intollerabili catastrofi piuttosto che essere visti in una prospettiva più pratica e moderata. Ad esempio, il disperarsi dopo un brutta figura come se fosse una catastrofe terribile e non come una situazione semplicemente imbarazzante e spiacevole. ("è terribile se...).

MINIMIZZAZIONE: le esperienze e le situazioni positive sono trattate come reali ma insignificanti. Ad esempio, il pensare che in una cosa si è positivi ma che essa non conta in confronto ad un’altra più importante. ("niente conta veramente di quello che faccio").

RAGIONAMENTO EMOTIVO: considerare le reazioni emotive come reazioni strettamente attendibili della situazione reale. Ad esempio, concludere che siccome ci si sente sfiduciati, la situazione è senza speranza. ("se mi sento così allora è vero").

DOVERIZZAZIONI: l’uso di "dovrei", "devo", "bisogna", si deve", segnala la presenza di un atteggiamento rigido e tendente alla confusione tra "pretendere" e "desiderare", e ciò è in diretta connessione con regole personali. Ad esempio, il pensare che un amico deve stimarci, perchè bisogna stimare gli amici. ("devo ...", "si dovrebbe ...", "gli altri devono ...").

ETICHETTAMENTO: identificare qualcuno tramite una etichetta globale piuttosto che riferirsi a specifici eventi o azioni. Ad esempio, il pensare che si è un fallimento piuttosto che si è inadatti a fare una certa cosa. ("è un .....").

PERSONALIZZAZIONE: assumere che il soggetto stesso è la causa di un particolare evento quando nei fatti, sono responsabili altri fattori. Ad esempio, considerare che una momentanea assenza di amicizie è il riflesso della propria inadeguatezza piuttosto che un caso. ("è colpa mia se...").

CARATTERISTICHE DI UN PENSIERO IRRAZIONALE:

  1. non ha attinenza con la realtà: non ci sono prove tangibili che ne dimostrano la veridicità
  2. ci fa stare male e provare emozioni fortemente negative
  3. peggiora le relazioni interpersonali
  4. non ci fa raggiungere i nostri obiettivi
 

Benvenuti nel sito della Dott.ssa Giusi Trapani, Psicologa Psicoterapeuta - iscritta all'Ordine Psicologi Regione Sicilia n. 3390 - riceve a Palermo in via Monte San Calogero n. 5 - Tel. 091 619 9333 - Cell. 345 3781020 - Autorizzazione PsySicilia 2005

 

 
Powered by: Lab360 - realizzazione siti web palermo
Psicologia Palermo - I PROCESSI COGNITIVI - ansia